dal coralpi del 24/6/08: I casi sono 700, più di 300 i morti

«Il servizio di oncologia diventi reparto»

Appello di sindaci e Usl alla Regione I casi sono 700, più di 300 i
morti

Un primario, medici e più posti letto per dare risposte alle
necessità del territorio

FELTRE. Potenziare oncologia, trasformando il servizio in
reparto con un primario, medici e infermieri in più, e con posti
letto per chi è malato di tumore e necessita di terapia.
L’esecutivo dei sindaci dell’Usl 2, convocato dai dirigenti
dell’azienda sanitaria, si è dichiarato pronto a chiedere una
modifica nella programmazione regionale per potenziare il
settore. I numeri lo giustificano: ogni anno si diagnosticano
oltre 700 casi con una mortalità che supera i 300 annui.
Il Sir, ossia il raffronto con la media regionale, indica un
valore di 111 nella valle alpina rispetto al 100 del resto del
Veneto. Questo valore è stato ammesso dai dirigenti dell’Usl,
rappresentati da Bortolo Simoni e Domenico Scibetta, che però
non hanno nascosto ai sindaci e ai consiglieri regionali
presenti le difficoltà finanziarie per un significativo
potenziamento del reparto, magari a discapito di altri settori
che necessitano di “rinforzi”. Il consigliere Guido Trento ha
sostenuto l’importanza di trasformare un servizio strategico in
reparto vero e proprio, magari ricavando posti letto in
medicina generale o in chirurgia, attivando contestualmente la
biologia molecolare per la tipizzazione dei tessuti e la
“personalizzazione” della cura più efficace, e la
collaborazione con lo Iov (istituto oncologico veneto) per far
entrare anche il Santa Maria del Prato in un circuito di
ricerca che potrebbe fruttare risorse finanziarie aggiuntive.
Si è detto favorevole il collega Dario Bond che ha voluto
integrare i dati su incidenza e mortalità da tumore con quelli
relativi all’invecchiamento della popolazione con un gap di 176
per cento del nostro territorio rispetto al 136 di quello
regionale.
L’analisi dei dati sui tumori più frequenti nella nostra zona,
è stato sottolineato all’incontro, evidenzia che la diffusione
del tumore nel Feltrino, dal 1998 al 2002, è sempre
rappresentato con evidenza statistica per quanto riguarda il
polmone. Nelle annate di riferimento e di monitoraggio da
parte del Registro, il cancro polmonare recede nella
popolazione maschile, pur restando la prima causa di morte da
neoplasia, ma tende a crescere in quella femminile. Il tumore
alla mammella si mantiene al primo posto fra le donne con un
numero medio di decessi annui pari a 21. Per quanto riguarda
il tumore del seno, secondo quanto è stato fatto notare ai
sindaci, si è passati dall’8 al 12 per cento di casi annui
diagnosticati. Merito della diagnosi precoce, tramite il
programma di screening che consente di tenere sotto controllo
la popolazione a rischio per età e di individuare il tumore
spesso quando è in fase embrionale.
Stessa cosa vale per il tumore colorettale, al secondo posto
come mortalità a cinque anni dalla diagnosi, sia nella
popolazione maschile che in quella femminile. Lo screening ha
consentito di individuare 92 adenomi avanzati nel 2007 e 22
tumori.
L’andamento dei tumori oscilla da un annata all’altra. Dalla
lettura dei dati che è stata azzardata ieri, in assenza
peraltro dell’epidemiologo del Registro tumori e dei dati
che riguardano l’Europa (per cui non può essere confermato
alcun record a livello europeo), ci sono neoplasie che
decrescono ed altre che si alzano oltre la media come i
tumori dell’apparato digerente.
I consiglieri regionali Trento e Bond hanno caldeggiato un
programma mirato di prevenzione alimentare a partire dai
bambini delle scuole e naturalmente la prevenzione
secondaria, con la “mappatura” della biologia molecolare
soprattutto quando ci sono più casi in famiglia. Lo studio
del servizio di gastroenterologia su Canal San Bovo
dimostrerebbe quanto influiscano gli stili di vita sulla
prevenzione della malattia.

 

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