ALLARME INCENERITORE A ROVERETO

Tecnici indipendenti per quell’inceneritore

Li chiede “Cittadini Rovereto”. Silenzio da Sandoz

GIANPIERO LUI

La forte presa di posizione della circoscrizione “Lizzana-Mori
ferrovia” sull’impianto di recupero termico della Sandoz, l’azienda
chimica ubicata in zona industriale a Rovereto, ha fatto parecchio
rumore. L’altra sera, infatti, il consiglio di quartiere ha censurato
il fatto che l’amministrazione non abbia né informato né consultato la
circoscrizione prima che il consiglio comunale fosse chiamato, lo
scorso 27 maggio, ad esprimere un parere in merito. Morale? Parere
favorevole all’unanimità dei presenti (con un solo consigliere che non
ha partecipato al voto) all’impianto di recupero termico di alcuni
reflui liquidi (miscele di acqua e solventi organici non clorurati).
presso la ditta “Sandoz Industrial Products spa” e tutti a casa. La
circoscrizione non accetta che la questione venga liquidata così, “sic
et simpliciter”, e preannuncia la volontà di approfondire la questione
organizzando anche un incontro pubblico per avere le opportune risposte
agli interrogativi che da molti anni i roveretani, in particolare gli
abitanti di Lizzana, si pongono sulla presenza di potenziali pericoli
per la salute pubblica nelle lavorazioni ed operazioni di smaltimento
che sono effettuate nella vicinissima zona industriale. «Con il consiglio circoscrizionale abbiamo deciso di attivarci da
subito per andare a fondo di questa vicenda – commenta il presidente
Maurizio Migliarini – alcuni consiglieri si stanno attivando per
acquisire il pareri di autorevoli esperti in materia, anche da fuori
provincia, perché noi vogliamo aprire un confronto serio, al quale
inviteremo anche l’azienda Sandoz; ci tengo a precisare che non
intendiamo fare le “barricate” ma chiediamo soltanto che venga fatta
chiarezza, i cittadini hanno diritto di sapere se questo nuovo impianto
di recupero termico di rifiuti può avere conseguenze nocive per la
salute». Nella giornata di ieri abbiamo ripetutamente cercato di
contattare l’ingegner Peroni, direttore della Sandoz, ma purtroppo non
è stato possibile parlare con lui. Della vicenda si sta occupando da
settimane anche il gruppo “PartecipAzione Cittadini Rovereto” (sito
internet www.cittadinirovereto.it). «Come gruppo ma anche come
cittadini desideriamo che di questa vicenda si parli non soltanto con
tecnici dell’azienda ma anche con il parere di esperti indipendenti

commenta Paolo Michelotto – per questo abbiamo scritto anche a Stefano
Montanari, esperto di nanoparticelle, stiamo aspettando una sua
risposta. Chi garantisce ai cittadini che in quest’impianto verranno
smaltite soltanto certe sostanze? Qual è la procedura di controllo e di
garanzia che verrà adottata? Credo sia legittimo chiedere delle
risposte esaustive, la Sandoz è una multinazionale ed è chiaro che
voglia effettuare dei risparmi ma è nostro diritto di cittadini
ricevere delucidazioni e spiegazioni. Sarebbe una buona cosa che si
potesse organizzare un incontro pubblico alla presenza dei tecnici
dell’azienda ma anche di esperti “super partes” e che in quella sede
venissero sciolti i tanti dubbi che da più parti sono stati avanzati.
Intanto noi abbiamo ricevuto un primo parere, da un ricercatore
dell’Università di Padova, utile per gli spunti di discussione che
propone».
27/06/2008

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