dal gazzettino del 03/07/08

La segnalazione di Peter De Boni, presidente dell’Associazione pesca sportiva "Piave" sullo stato dei corsi d’acqua: «Beni preziosi ma trascurati e dimenticati»


Il torrente Ardo (adesso malmesso) è una risorsa per la città


«Sono molto preoccupato per la situazione che si è creata da tempo sul torrente Ardo. Come presidente di un associazione che si occupa della salvaguardia dell’ambiente e della fauna ittica, l’Aps Piave, ho spesso occasione di percorre l’alveo del torrente e di vedere l’abbandono in cui versano lunghi tratti delle rive e i molti scarichi fognari a cielo aperto. Le poche opere di sistemazione fino, ad ora attuate sono, disorganiche tra loro, spesso incompiute (vedi il percorso che da Borgo Pra risale fino a Fisterre). Un brutto invito per le porte del Parco. Discutiamo continuamente della questione del Nevegal, ma spesso non ci accorgiamo che il sostanziale abbandono del territorio attraversa la città nelle sue due grandi vie d’acqua».

«Risalendo idealmente il torrente dalla sua confluenza con la Piave si nota come il degrado e contraddistinguono ampi tratti dell’alveo del torrente. Le porte a sud della città offrono il triste e pericoloso spettacolo, per la presenza di amianto, delle ex aree Bardin .


Salendo poi per Borgo Pra è tutto un intricarsi di ramaglie e rifiuti, di fognature, fino a raggiungere via San Francesco, area meritevole di essere maggiormente apprezzata e mantenuta, per poi arrivare al centro ittico regionale oramai abbandonato, nonostante sia stato, in passato, in parte recuperato. Infine si risale fino alle valli di Bolzano Bellunese e si entra nel Parco. Questo tratto, in buona parte anche oggi percorribile, meriterebbe la cura come luogo privilegiato di questa città, vivibile e magari integrato con il tratto della Piave che va da Ponte nelle Alpi a Belluno. Invece nessun progetto, nessuna idea, nessun rilancio eppure molte zone d’Europa convivono con i propri corsi d’acqua tanto da farne aree di massima tutela per il benessere generale dell’intera popolazione.

Noi comunque continuiamo nell’opera di tutela delle risorse ambientali, e di denuncia del loro abbandono, sperando che qualcuno sappia cogliere l’occasione per fare una politica più attenta e che affronti il grave degrado di molte parti di questa città».

Peter De Boni

(Presidente Aps Piave)

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