Con un lavoro istituzionale ben concertato la Provincia Autonoma di
Bolzano (si, la provincia che pretende di insegnare agli altri come si
tutela l’ambiente), i comuni di Nova Levante (BZ) e Vigo di Fassa (TN),
hanno orchestrato l’operazione dell’ assalto definitivo all’area di
Carezza e Costalunga. Si è atteso che i turisti abbandonino il
territorio e già con i primi di settembre decine di ruspe, trattori,
boscaioli erano all’opera per incidere in modo selvaggio la foresta
demaniale del Latemar, per costruire nuove piste di sci e nuovi
impianti che aggrediscono sia il Latemar verso occidente che la Roda di
Vael ed il Catinaccio ad Oriente.
Si sta così distruggendo l’area cuscinetto del Latemar incidendo quindi
nel territorio che doveva essere tutelato dall’UNESCO come Dolomiti
Patrimonio naturale dell’umanità. La foresta ora è già sventrata e
nella sola giornata di oggi il locale comitato ha raccolto oltre 1000
firme perché la Provincia intervenga a difendere questo straordinario
patrimonio paesaggistico.
La società Latemar Carezza Srl vuole costruire il “Carezza Ski King Of the Dolomites”,
un nuovo carosello sciistico. Si tratta di un impianto con cabinovia a
sei posti che sale il costone Rotschingher distruggendo 18 ettari di
foresta che vanta legname pregiatissimo, e pascoli; la costruzione di
ben tre piste, una nuova seggiovia che colleghi il rifugio Coronelle al
Costalunga, un’altra che da Malga Moser porti al costone Rotschinger
tra il rifugio Coronelle e il Paolina, arrivando a soli 80 metri dalle
pareti del Catinaccio, alla base della Cima Sforcella e della Roda di
Vael.
E’ inoltre previsto un bacino di accumulo acqua per 100.000 mc con la
messa in opera di 170 postazioni per cannoni da innevamento artificiale.
Visto che un simile investimento deve rientrare economicamente si
dovranno avere una media di 4 – 6000 sciatori al giorno, aumenterà il
traffico in tutta l’area, si costruiranno nuovi enormi parcheggi a
Nova, a Carezza e al passo di Costalunga, sarà costruito il campeggio
di 12.000 mq al maso Angerle.
Addio UNESCO, addio ad un paesaggio tenue e delicato, addio ad ogni
sogno di coerenza da parte delle province autonome di Bolzano e di
Trento. Chi di voi salirà in questi giorn i si prepari a rabbrividire
davanti a tanto scempio. Comprenderete anche perché Bolzano, Trento e
Reinhold Messner abbiano preteso di ridurre la tutela UNESCo alle sole
rocce, al monumento fine a se stesso. continua
(vedere foto nella gallery di MW)
articoli sull’altoadige 4/9 e 19/9
Per Mountain Wilderness Luigi Casanova
basta ciavare l’acqua da qualche parte e spararla coi cannoni. l’importante è produrre, credere, obbedire, ecc.
chissà che anche questanno non nevichi…..