LA VERGOGNA DELL’AMIANTO A BELLUNO

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NON SI PUO’ NASCONDERE L’AMIANTO SOTTO IL TAPPETO PER SEMPRE

L’AREA BARDIN SARA’ BONIFICATA, IL PROPRIETARIO E’ INQUISITO,  UN NUOVO/VECCHIO CENTRO DIREZIONALE-ABITATIVO-COMMERCIALE-OBSOLETO VERRA’ EDIFICATO, AMMINISTRAZIONI COMUNALI, PROVINCIALI, I PREFETTI, I QUESTORI E I LORO SGHERRI SI SONO TAPPATI OCCHI BOCCA E NASO IN TUTTI QUESTI ANNI. E LO FARANNO ANCORA. I GIORNALI DOMANI PARLERANNO DI ALTRO.

LE DECINE E DECINE DI PERSONE CHE IN QUESTI ANNI HANNO SOLEVATO IL
PROBLEMA IN MANIERA DIRETTA E NON MEDIATA (MAX RESPECT!) CONTINUANO A PAGARNE LE CONSEGUENZE: INSOMMA NULLA CAMBIA…

CAMBIAMO IL NULLA!

ecco l’articolo apparso sul coralpi

L ex area Bardin è in fase di bonifica dall amianto Poi partirà il recupero

  BELLUNO. Il recupero dell’ex area Bardin innesca un progetto di
riqualificazione di ampio livello. C’è un futuro prossimo per gli spazi
di via Lungardo, dove oggi il panorama è decadente e perfino
pericoloso. L’amianto contenuto nel vecchio capannone è in via di
rimozione e questo è il fatto più importante, visto che la zona è
piuttosto popolata. Nei confronti della proprietà, che attualmente è
nelle mani di un imprenditore di Sacile, sono state fatte anche delle
denunce penali.  Dopo le denunce e i rilievi dell’Usl e dello Spisal, i
nuovi proprietari hanno deciso di accollarsi la bonifica, che è
iniziata già da tempo ed è dunque a buon punto. Ancora il lavoro non è
completamente finito, ma nel giro di pochi mesi tutta la struttura del
vecchio edificio Bardin sarà ripulita dal pericoloso materiale.  A
“scoprire” l’esistenza dell’amianto, già nota in realtà al Comune,
erano stati i ragazzi dei centri sociali, i Black Panther’s, quando nel
maggio del 2006 occuparono l’area della rotonda di fronte a Bardin,
proprio per denunciare la presenza di amianto e chiederne la rimozione
in sicurezza, al fine di evitare conseguenze sulla salute dei residenti
dell’Anta e di Borgo Prà.  Du anni prima i ragazzi avevano occupato
l’ex Bardin per sollecitare l’amministrazione comunale a riqualificare
quella superficie abbandonata e degradata e a rimetterla a disposizione
della gente del posto. Poche ore dopo il loro ingresso nel capannone,
qualcuno li aveva avvisati del pericolo veleno e i giovani se ne erano
andati in fretta e furia, salvo poi tornare con una protesta ancora più
rumorosa.  Per quella manifestazione i Black Panther’s furono
condannati a pagare una multa circa un anno dopo.  C’è voluto molto di
più invece per iniziare a togliere davvero l’amianto, ma adesso si può
dire che la vicenda è al termine. Nell’area ex Bardin verrà realizzato
ciò che è possibile fare come da piano regolatore: un grande parcheggio
pubblico di fronte alla rotonda e dentro un mix tra uffici direzionali,
e superfici commerciali e residenziali.  Il piano attuativo è stato
studiato dalla proprietà insieme al Comune di Belluno e il parcheggio
equivale proprio a quanto i privati cedono all’amministrazione.  I
tempi non sono brevissimi, ma ormai la procedura è avviata e non
servono varianti particolari. Sarà necessario aspettare un po’ di più
invece per vedere il progetto nel suo complesso. L’assessore
all’urbanistica Paolo Gamba deve parlarne oggi in commissione e quindi
preferisce non anticipare, ma annuncia la volontà di Palazzo Rosso di
riqualificare tutto il segmento compreso attorno all’area Bardin, fino
a Borgo Prà, ma anche fino al centro storico cittadino. E’ immaginabile
che si pensi a filtri e collegamenti tra le varie zone per rendere gli
spazi più fruibili. – Irene Aliprandi

 

 

 

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2 Responses to LA VERGOGNA DELL’AMIANTO A BELLUNO

  1. valeria says:

    soprattutto quando ci sono elezioni regionali in vista. strano che topo grigio e gamba di legno non hanno detto niente l’anno scorso…
    e i “solerti” cittadini che aspettano che alle bonifiche ci pensi il delegato di turno mi fanno venire il mesotelioma alle ginocchia.

  2. Valerio says:

    Oggi sul Corriere delle Alpi un cittadino ringrazia l’ assessore Gamba ed Orso Grigio per quanto hanno fatto per risanare l’area Bardin
    Le questioni ambientali non hanno colore politico

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