dal gazzettino di Venerdi’ 14/3/08 ed. di Belluno

LONGARONE Il Comitato vuole delle risposte dalla Provincia
relativamente alle rilevazioni delle emissioni in atmosfera e al rumore
registrato nell’area

«Metalba, chiediamo un monitoraggio continuo»

I membri del sodalizio: «Se Palazzo Piloni vuole puntare al
turismo metta da parte gli slogan e avvii azioni concrete a tutela del
territorio»

Longarone

(r.p.) Il
Comitato dei cittadini di
Fortogna vuole delle risposte dalla Provincia e chiede
un monitoraggio continuo delle emissioni in atmosfera. Mentre persiste il
rumore durante il giorno e la notte nei pressi della Metalba e rimangono le
emissioni di fumo e vapore in grande quantità.

«Questo è
quello che continuiamo a sopportare – affermano – nonostante le promesse di
impegno risolutivo da parte del presidente della Provincia e degli altri enti
preposti. Siamo preoccupati. In alcune zone come Feltre, Alpago, Belluno,
l’aria viene continuamente monitorata e i risultati dimostrano che, dall’inizio
del 2008, ad esempio, nel parco Città di Bologna si è registrato già il
tredicesimo sforamento dei limiti di legge e i superamenti, nel corso
dell’anno, non possono essere più di 35. Sono state monitorate zone al centro
delle città, lontane da insediamenti industriali: come mai non viene monitorato
un paese come il nostro schiacciato tra una strada statale, altamente
trafficata, e una fonderia che lavora a ciclo continuo, sette giorni su sette,
giorno e notte? Da anni, inutilmente, chiediamo controlli, non saltuari, ma
continui. Continueremo a lottare per i nostri diritti avvalendoci di un
supporto legale e tecnico perché le leggi vengano fatte rispettare a tutela della
salute delle persone».

Il Comitato
aggiunge che «siamo disposti ad accogliere con il sorriso tutti i turisti che
arriveranno nella nostra provincia, come vuole il nostro presidente, ma per
essere veramente sereni e accoglienti, abbiamo bisogno di sapere che l’ambiente
nel quale viviamo è un luogo non solo bello e attraente per il turista, ma
anche sano e vivibile per chi ci abita. Purtroppo però, leggendo i giornali,
dietro il sorriso, si presenta un futuro diverso: si parla di un inceneritore a
S. Giustina, una fonderia a Fonzaso, cementificazione a Falcade… Potremmo
andare orgogliosi della nostra provincia se fossimo riusciti a primeggiare per aspetti
quali raccolta differenziata spinta diffusa in tutto il territorio,
applicazione di fonti energetiche alternative, bioedilizia e invece primeggiamo
in tumori e inquinamento, con una pessima qualità della vita. Quindi se davvero
si vuole puntare sul turismo e sulle Dolomiti bisogna dare un chiaro segnale in
tal senso, non solo a parole e slogan, ma anche a fatti. Come possiamo pensare
di sentirsi Dolomiti se le Dolomiti le vediamo attraverso una cappa di fumo?».

 

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