dal gazzettino di bl del 22/5/08

Pison: «Non riapriremo Cordele»
Ultimati i lavori a Pra de Anta che funzionerà da metà giugno. Il ritardo è costato 320 mila euro
Sono stati
ultimati i lavori di ampliamento della discarica pontalpina di Pra de
Anta che con quella di Longarone, Mura Pagani, e Pies de ra Mognes di
Cortina, è chiamata a far fronte allo smaltimento di circa 50 per cento
delle 98 mila tonnellate di rifiuti prodotti annualmente in provincia.
È deciso invece che non riaprirà, come era stato ventilato, il sito di
Cordele.

Pra de
Anta in questi giorni è in fase di collaudo ed entro la metà di giugno
sarà finalmente pronta per aprire, facendo così uscire la Dolomiti
Ambiente (società che gestisce la discarica assieme al Maserot) da
un’emergenza che ha pesato sul bilancio 2007 per 320 mila euro,
costringendo il Cda a mettere mano alle riserve per ripianare il debito
legato a maggiori costi di smaltimento per la necessità di trasferire i
rifiuti in altri siti fuori provincia. E la responsabilità, secondo
parte dello stesso Cda, sarebbe proprio della Provincia che avrebbe
accumulato troppi ritardi nel rilasciare le autorizzazioni.Nel
frattempo, il presidente della Provincia, Sergio Reolon, avrebbe
nuovamente avanzato richiesta al presidente della società, Raffaele
Riposi, di dimissioni. Le divergenze pare restino forti, con la
Provincia decisa a non voler più aprire nuove discariche, e la
componente che fa capo a Riposi che vedrebbe necessario attivare forme
di smaltimento più lungimiranti, realizzando, ad esempio, un
termovalorizzatore.
Ma le nubi su Dolomiti Ambiente, società di cui la
Provincia detiene la quota di maggioranza, pare siano sempre più nere.
Tra le ipotesi avanzate anche quella di una fusione con tutte le altre
società che operano nello stesso settore a livello provinciale.

«Con
l’apertura di Pra de Anta – spiega l’assessore provinciale all’ambiente
Giuseppe Pison – e il progressivo aumento della raccolta differenziata,
che entro il 2009 dovrebbe raggiungere il 60 per cento contro il 50 del
2007 e la previsione del 55 per quest’anno, tenendo conto anche del
compostaggio domestico, avremmo un’autonomia per qualche decennio. Non
sarà necessario aprire altre discariche. Con sindaco di Belluno,
abbiamo anche deciso di non riattivare Cordele».

La
politica della Provincia resta quella di incentivare al massimo la
raccolta differenziata, tanto è vero che, nell’ultima seduta di giunta,
sono stati stanziati altri 343 mila euro, che si aggiungono al milione
800 mila euro già stanziati in due bandi, per permettere a Comune e
Comunità montane che gestiscono la raccolta, di potenziare i sistemi
per la differenziata.

La
produzione dei rifiuti, intanto, a livello provinciale, sembra
mantenersi costante a fronte di una crescita di 4-5 punti percentuali
che annualmente si verifica a livello nazionale.«Dal 2004 – spiega
Pison – le tonnellate prodotte annualmente sono ferme a 98 mila, di
queste attualmente ne vengono smaltite in discarica circa 45 mila».

L’assessore
si dice ottimista sul futuro dello smaltimento, ma da più parti si teme
che, se non si correrà ai ripari al più presto prevedendo strategie a
lungo termine, si rischi prima o poi di finire nell’emergenza. Le tre
discariche rimaste non saranno eterne e le alternative vanno progettate
per tempo.

Il
futuro dei rifiuti in provincia dipenderà molto anche dalla prossima
amministrazione che, dal 2009, si insedierà a palazzo Piloni. Il
centrodestra si prepara a far fuoco e fiamme per impedire un Reolon-bis.

Lauredana Marsiglia

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