L’ASPIRAPOLVERE PAGLIACCIATA DI VACCARI E IL GIUDIZIO SPIETATO DELL’ARPAV


«La stazione filtrante non riduce lo smog»

 FELTRE. E’ sempre la stessa aria, sporca e pesante. Chi si illudeva
che bastasse un aspiratore per ripulire il centro dalle polveri sottili
e salvare i polmoni da un po’ di smog dovrà ricredersi. La centralina
che da quattro mesi e mezzo campeggia al centro di largo Castaldi
aspira gli scarichi delle auto ma non riduce l’inquinamento
complessivo. Lo dice l’Arpav, che l’ha messa alla prova.  L’unica
iniziativa messa in campo dall’amministrazione negli ultimi mesi per
ridurre l’inquinamento sembra dunque destinata a concludersi con la
fine del “prestito” concesso dall’azienda produttrice della macchina. E
senza grandi risultati.  La stazione filtrante prodotta dalla System
Life di Camposampiero funziona e anche bene, questo non è in
discussione. Ma il suo lavoro è ridurre le emissioni di polveri
sottili, aspirando l’aria e ripulendola, non quello di abbattere
l’inquinamento. Per quanto efficace, infatti, non incide sulla
concentrazione complessiva, che resta invariata. In pratica è
l’equivalente di un depuratore montato su una condotta – una tra
migliaia – che scarica in un lago inquinato. Riduce la quantità di
nuovo inquinamento ma non incide sul totale.  E’ quanto ha certificato
l’Arpav dopo aver sottoposto a controllo quotidiano e prolungato l’aria
che entrava e usciva dalle tre stazioni messe in funzione a Padova. «I
risultati di questo test dicono che la stazione non modifica la
concentrazione delle polveri, ma si limita a ridurre le emissioni nel
raggio d’azione della macchina», spiega l’assessore all’ambiente di
Padova Francesco Bicciato. «Il fatto è che le polveri sono talmente
volatili che la concentrazione resta sempre stabile. La stazione
potrebbe invece essere più utile se sistemata vicino a grandi
“produttori” di inquinamento, come può essere un ospedale con i suoi
impianti di riscaldamento». Il comune di Padova, visti i risultati, non
ha acquistato le macchine che – come a Feltre – erano state concesse in
prestito gratuito. Da noi invece la macchina resterà in funzione (con
corrente elettrica pagata dal comune) ancora per un po’. L’azienda sta
completando i test sulla qualità dell’aria e ha chiesto altro tempo. I
risultati di questi primi cinque mesi, finora, nonostante le promesse
fatte dal sindaco ad aprile, non sono mai stati resi noti.  Considerato
che una nuova stagione di aria fuorilegge è alle porte, ce n’è
abbastanza perché gli ambientalisti tornino alla carica: «Sarebbe ora
che la giunta Vaccari cominciasse a studiare una politica seria per far
fronte all’inquinamento», sostiene Altre Menti. «Bisogna puntare su
interventi strutturali e sulla riduzione del traffico, come fanno le
altre città».

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One Response to L’ASPIRAPOLVERE PAGLIACCIATA DI VACCARI E IL GIUDIZIO SPIETATO DELL’ARPAV

  1. Biagio says:

    Credo che non ci sia nulla di piu’ pridente nei giudizzi dell’ Arpav Quindi se lo dicono loro c’è da crederci Mi sa tanto che è l’ennesima messa in scena. Il solito metodo di affrontare i problemi con la spettacolarizzazione e la messa in scena Bravo Vaccari

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