LA PESTICIDA MELINDA ALL’ATTACCO!! dal gazzettino del 7/9/09

CESIOMAGGIORE Per realizzare un meleto le ruspe hanno spianato un’intera area di campagna
La collina di Calliol rasa al suolo
Preoccupazione tra la gente che ha già raccolto ben 1.200 firme contro le colture intensive
Cesiomaggiore

Rasa
al suolo una collina tra Tussui e Calliol. Il tutto per un
meleto.Salgono le preoccupazioni tra i residenti, che si vedono ormai
mangiare la terra sotto i piedi. Per ora sono state raccolte 1200
firme, consegnate recentemente all’Amministrazione comunale, ma c’è già
chi è pronto a raccoglierne altrettante, se dovesse servire. Tutto è in
regola però, fanno sapere dai piani alti del municipio. Si tratta di un
semplice e banale risanamento agricolo. Su oltre 193 mila metri quadri
però. Sta di fatto che una collina a ridosso della frazione di Tussui
ha lasciato posto, attualmente, a una piana su cui si ergono cinque
alte piramidi di terra, quasi a far da contr’altare alla splendida
villa Avogadro, al castello di Tussui, alla villa di Calliol, tutti
edifici vincolati dalla Soprintendenza che si trovano a poche centinaia
di metri dagli scavi. Che fare, quando oltre al danno c’è anche la
beffa? La società agricola infatti che ha ottenuto i permessi utili ad
iniziare i lavori si chiama "La Feltrina", ma è "originaria" di Trento.
E su quel terreno sarà piantato un meleto, come succede da anni in Val
di Non, a coltura intensiva, sebbene qualcuno affermi che si tratterà
di coltura integrata.Nel frattempo però il consiglio comunale di Cesiomaggiore
ha deliberato un documento in cui si precisa che l’Amministrazione
cesiolina crede fortemente nella coltura biologica e tradizionale, e
che userà tutti i mezzi per salvaguardare il proprio territorio da
colture intensive a danno dell’ambiente.Lo ha ribadito anche
all’incontro sul P.A.T. promosso dal PD, l’altra sera, il sindaco di Cesiomaggiore
, Gianni De Bastiani: «Nel documento preliminare del P.A.T. – ha detto
– abbiamo inserito un punto per la tutela dello sviluppo agricolo volto
a promuovere coltivazioni di tipo ambientalie». Nel caso di Calliol
però uno strumento generalizzato come il P.A.T. serve a ben poco,
occorre aspettare il passo successivo, ovvero il Piano d’Intervento. Un
Comune insomma non può vietare attraverso il P.A.T. che sul proprio
territorio nascano colture intensive: l’unico intervento potrebbe
essere quello d’impedire un livellamento eccessivo del terreno. Che
secondo i più è proprio quello che è accaduto nel giro di una settimana
tra Tussui e Calliol. I residenti sono sempre più preoccupati: sia per
la pericolosità per la salute umana segnalata da studi recenti di un
eccessivo utilizzo di diserbanti nei pressi delle abitazioni, sia
perché quella fetta di territorio, rimasta agreste e a pascolo fino ad
oggi, rischia di trasformarsi in una mera scusa commerciale.

Andrea Dassie

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2 Responses to LA PESTICIDA MELINDA ALL’ATTACCO!! dal gazzettino del 7/9/09

  1. francesco says:

    a me le mele della valle di non piacciono molto

  2. Federico arrabbiato says:

    Mentre tutti stanno a parlare e a credere alle delibere inutili del Sindaco, loro spianano le colline E’ ora di dire basta e di mobilitarsi Di dire al mondo intero cosa significa mangiare una mela Melinda
    Ma mica saranno tutti codardi in questa valle, ci sarà pure qualcuno che ha ancora un briciolo di dignità

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