METALBA: LA PROVINCIA HA DECISO DI NON DECIDERE, CHE STRANO, CHE STR…

Delusione al comitato di Fortogna «Come la pensiamo lo sanno già»

LONGARONE. «Come la pensiamo lo sanno già e le idee chiare dovrebbero
avercele anche loro, visti gli ordini del giorno sia del consiglio
comunale sia del consiglio provinciale. Per questo avremmo preferito
che la decisione, favorevole o contraria, venisse presa subito». La
“scelta di non scegliere” fatta ieri pomeriggio dalla giunta
provinciale, che vuole dar vita ad un confronto con la popolazione, ha
lasciato l’amaro in bocca al comitato di Fortogna. «Siamo qui con il
fiato sospeso», dice la portavoce, «siamo molto preoccupati, non
vediamo l’ora che venga presa qusta decisione, in un senso o
nell’altro».  Non va giù, ai cittadini del comitato, la soluzione
interlocutoria: «Gli assessori devono assumersi le loro responsabilità,
devono decidere sulle questioni per le quali sono eletti. E tra queste
questioni c’è anche la tutela della qualità della vita».  Anche perché,
si sottolinea a Fortogna, la scelta “politica” di dire no
all’ampliamento dell’impianto Metalba gli enti locali in realtà l’hanno
già fatta, con gli ordini del giorno di un paio di anni fa approvati
dal consiglio comunale di Longarone e quindi dal consiglio provinciale.
 Il consiglio longaronese, il 25 luglio 2007, si diceva infatti
«vivamente preoccupato per l’impatto negativo che tale ampliamento
potrebbe comportare alla qualità della vita della popolazione di
fortogna, esprime la propria contrarietà all’ipotesi di ampliamento
dell’impianto e esprime la propria solidarietà ai cittadini di Fortogna
che da anni si battono per il miglioramento delle condizioni di vita
della frazione, che dal prospettato ampliamento potrebbero essere
ulteriormente penalizzate».  Ordine del giorno che è in cima al faldone
di documenti raccolto in questi anni dal comitato, assieme alla
successiva presa di posizione del consiglio provinciale.  Documento nel
quale si sottolineava che la Metalba ha presetanto un piano «con un
consistente ampliamento dell’attività produttiva da 50 tonnellate
giorno a 120 tonnellate al giorno». Nel documento il consiglio
provinciale «ritenuto prioritario agire per la salvaguardia della
qualità della vita dei cittadini e per il miglioramento dello loro
condizioni di vita, poiché esiste anche la possibilità di una sua
diversa localizzazione sul territorio comnale, si impegna in unità con
Regione e Comune di Longarone a mettere in atto tutte le iniziative
opportune per la salvaguardia della qualità e delle condizioni di vita
dei cittadini, ivi compresa l’individuazione di una nuova e idoena
localizzazionme dell’azienda».  Erano impegni reali, si chiedono ora al
comitato di Fortogna, oppure solo parole in libertà? (s.d.b.) 

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