BL: SEQUESTRO DELLA BOMBA ALL’AMIANTO, NEL SILENZIO GENERALE DI DESTRI E SINISTRI, COME SE NIENTE FOSSE STATO FATTO E DETTO IN QUESTI ANNI…

Amianto, sequestrata l’area ex Bardin

Il gazzettino, Ven 20 Novembre 2009,

Blitz
della Forestale con sequestro dell’ex area Bardin di Borgo Piave,
quella che qualcuno ha definito una sorta d "bomba chimica" alle porte
della città. La notizia è diffusa ieri a Belluno, ma l’intervento,
disposto dalla Procura, è stato effettuato già lunedì scorso.
     
Ad eseguire l’ordine del magistrato ha provveduto il nucleo di pg della
Forestale che opera in Procura, mentre dal Comando provinciale ci si
limita a confermare che l’operazione è in relazione alla presenza di
amianto nell’ex Bardin, insediamento, che da tempo è divenuto una sorta
di area simbolica dell’inquinamento.
      Il grande impianto
industriale, che si trova poco distante da insediamenti commerciali e
all’ufficio immigrazione della Questura, è dismesso da parecchi anni.
Si compone strutturalmente di cinque capannoni di considerevoli
dimensioni con tetti in amianto, materiale altamente cancerogeno.
     
Per la città è un problema noto. Le stime riguardanti l’area parlano di
coperture in eternit per centinaia di metri quadri che stanno a poca
distanza dal centro abitato.
      A muoversi, cinque anni or sono,
erano stati alcuni attivisti che avevano occupato l’area a titolo
dimostrativo per reclamare spazi sociali. Furono loro, in
quell’occasione, a denunciare massiccia presenze di amianto in
situazione di sbriciolamento sui tetti. Dal che si determinerebbe, per
conseguenza, un effetto dispersione di polveri e di quantità di olio
esausto nelle vicinanze del torrente Ardo, che scorre nelle vicinanze.
Un paio d’anni dopo l’Arpav aveva aveva sostenuto la necessità della
bonifica totale dell’area. Ma le successive amministrazioni – da quella
di De Col a all’attuale – non hanno posto concretamente mano al
problema.
      A quanto si sa è stata proprio l’Arpav recentemente
a compiere un sopralluogo. Di seguito è arrivato il provvedimento
disposto dalla Procura. Non è escluso che ad indurre il magistrato ad
agire con un sequestro cautelativo, sia stato proprio l’esito di
qualche significativa rilevazione.

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