*CAMPAGNA DI PRESSIONE NEI CONFRONTI DELLA COLLINI COSTRUZIONI*

Sempre più persone sono contrarie al TAV
Verona-Monaco (in più di mille hanno manifestato a Trento il 19 aprile scorso).
Le ragioni di questa opposizione sono state spiegate attraverso decine di
serate informative e la diffusione ampia di dossier e altro materiale che
smonta la pretesa necessità dell’opera. Ma avere ragione, lo sappiamo bene, non
basta

 

Se opere inutili e devastanti vengono
costruite è perché c’è chi ci guadagna.

Le aziende che partecipano e parteciperanno
alla costruzione del TAV Verona-Monaco si arrichiranno distruggendo le nostre
valli e montagne, rischiando di intaccare persino il più prezioso dei beni:
l’acqua. Per questo vogliamo dare a simili affaristi nome e indirizzo.

Tra le otte imprese del consorzio che si è
aggiudicato l’appalto per il cunicolo esplorativo di Aica-Mules, prima parte
del TAV Verona-Monaco, c’è anche la trentina Collini Costruzioni S.p.A. (la
sola impresa regionale coinvolta).

Per questo un gruppo di solidali con la lotta
NO TAV, il 28 aprile scorso, è entrato nella sede milanese della ditta con
degli striscioni che dicevano "COLLINI VERGOGNA" e "COLLINI
DEVASTA LE ALPI".

Quello che proponiamo è una campagna di
pressione nei confronti della Collini affinché recida il contratto per i lavori
del TAV. Continue reading

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dal gazzettino di belluno del 16/05/08

CESIOMAGGIORE
Mele "straniere" il dibattito continua e si accende
 
Cesiomaggiore

Minoranza
ancora preoccupata, "come i produttori locali", sostiene la capogruppo
dell’opposizione, Licia Cappellin.Non si placa il dibattito
sull’acquisto da parte di alcuni imprenditori dei terreni a Calliol per
realizzarvi nuovi frutteti. Da una parte l’amministrazione che tenta di
calmare gli animi, assicurando verifiche e colture adeguate, dall’altra
"L’Unione per Cesio", che chiede maggiore chiarezza.«Di quale consorzio
fanno parte questi imprenditori? Sono locali? – chiede nuovamente Licia
Cappellin, dopo essersi sentita rispondere dal sindaco Gianni De
Bastiani che lui, contatti con il Consorzio Melinda, non ne avrebbe mai
avuti – chiediamo che il sindaco De Bastiani si assuma le sue
responsabilità. Ci vogliono regole rigide sui controlli e sul
monitoraggio, per capire realmente come questi produttori agricoli
hanno intenzione di utilizzare i terreni acquistati a Calliol».

E
davanti all’assicurazione da parte del primo cittadino che gli
obiettivi per uno sviluppo compatibile a Cesiomaggiore saranno
perseguiti, con l’inserimento per esempio nel documento preliminare al
Pat dei parchi agricoli, Cappellin replica.

«È
impossibile pensare all’istituzione di parchi agricoli senza adeguate
normative, ipotizzando poi che al confine con queste aree sorgeranno
colture non biologiche. L’Ente Parco è stato informato, dato che ci
troviamo in zona pre Parco?».

Andrea Dassie

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dal gazzettino del 16/5/08

Riproposto il progetto feltrino
La fonderia Pandolfo a Maniago del Friuli
L’impianto costerà 30 milioni di euro
Feltre

La Pandolfo Alluminio rilancia e punta con forza al futuro e il Feltrino perde una grossa opportunità lavorativa.

L’azienda
padovana ma con l’intera produzione in provincia di Belluno, ha deciso
di allargare gli orizzonti riproponendo un grosso investimento a
Maniago del Friuli. La ditta in terra friulana realizzerà una fonderia,
un impianto innovativo che anni fa la società patavina aveva intenzione
di costruire nella zona industriale di Villapaiera a Feltre.

La
lotta portata avanti da un comitato popolare ha fatto sì che l’azienda
mettesse nel cassetto per sempre l’ipotesi locale puntando poi ad altri
lidi.
E così a Maniago la Pandolfo metterà sul piatto ben trenta
milioni di euro grazie ai quali sorgerà una fonderia che poi fornirà la
materia prima direttamente alle due fabbriche, la Pandolfo di Lentiai
(220 dipendenti) e la LTS di Villapaiera (180). Un’opportunità persa
per il Feltrino ma che permetterà di mantenere ad alti livelli
l’attività dei due stabilimenti locali.

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dal gazzettino di belluno del 16/5/08


BASSO FELTRINO Il Comitato Col De Roro ha predisposto un nutrito
programma per far sì che sul tema miniere non cali un pericoloso
silenzio
Passeggiata e birra contro le cave
La bevanda è stata realizzata con l’acqua dello Schievenin. L’appuntamento è per il 25 maggio
Basso Feltrino

La
macchina organizzatrice della seconda escursione naturalistica "Campo –
Schievenin rischio miniere" del prossimo 25 maggio in questi giorni sta
lavorando alacremente alla realizzazione dell’evento. Il silenzio
calato intorno ai progetti minerari di col del Roro in Comune di Alano
dopo la richiesta di sospensiva della concessionaria Cementi Rossi e di
Schievenin dopo la presa di posizione contraria da parte del Consiglio
Regionale, non ha fatto abbassare la guardia al comitato "col del roro"
che dal febbraio del 2007 sta lottando per difendere le propaggini
orientali del massiccio del Grappa da aggressioni del territorio.
L’escursione del 25 maggio prevede il ritrovo nella frazione alanese di
Campo alle 9 in piazza Forcellini. Alle 9,30 verrà dato il via
all’escursione che potrà essere effettuata seguendo, a scelta, uno dei
due percorsi proposti: quello facile che è lo stesso effettuato
nell’edizione del 6 maggio 2007 e quello un po’ più impegnativo che
transiterà in località Valdumela. Per tutti l’arrivo è previsto alle 13
a Schievenin dove le pro loco locali allestiranno uno stand
gastronomico. Seguiranno esibizioni canore e musicali. «Ma quest’anno –
spiega il presidente del comitato Paolo Di Natale – non ci siamo fatti
sfuggire una sfavillante occasione ottenuta grazie alla disponibilità
del Consorzio Schievenin. Dalle 14,30 alle 18, infatti, sono previste
delle visite guidate all’interno delle opere di presa dell’acquedotto
Schievenin. Le visite – aggiunge Di Natale – saranno programmate con
gruppi di 20 persone scaglionate a cura dell’organizzazione. Altra
chicca del pomeriggio sarà costituita da un chiosco dove verrà
distribuita la birra fatta con l’acqua proveniente dall’acquedotto di
Schievenin». Anche l’edizione 2008 della Campo – Schievenin presenta
una lunga lista di associazioni ed enti che collaborano
all’organizzazione o semplicemente aderiscono. Nutrito anche il numero
dei patrocini che, oltre alle province di Belluno e Treviso, comprende
i Comuni di Alano, Quero, Asolo, Castello di Godego, Cavaso, Cornuda,
Follina, Istrana, Miane, Montebelluna, Paese, Pederobba, Ponzano,
Povegliano, Segusino, Trevignano e Valdobbiadene.

Fulvio Mondin

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VAL DI NON: A PROPOSITO DI PESTICIDI, MELE E TUMORI

 
Ecce Terra: un’ottimo sito d’informazione su inceneritore, rifiuti, pesticidi e molto altro  sulla situazione trentina

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GRAVISSIMO ATTACCO ALLA LIBERTA’ DI ESPRESSIONE

AICA (BZ): LA POLIZIA
SEQUESTRA MANIFESTANTI NO TAV

           fonte: pattomutuosoccorso        spazio aperto no inc. no tav trento

Ieri, 28
aprile, il capo dello Stato Napolitano ha inaugurato, ad Aica (BZ), l’inizio
degli scavi del cunicolo esplorativo per il tunnel di base del Brennero, prima
parte del TAV Verona-Monaco. Il consenso nei confronti di quest’opera inutile e
devastante, in Sudtirolo, è bassissimo. Ciò che fa fatica ad emergere è il
dissenso attivo. Ma quest’ultima eventualità fa paura agli industriali e ai
loro protettori politici.

L’operazione politica e mediatica legata alla visita di
Napoletano era dunque quella di far credere che tutti sono favorevoli al TAV e
di non dare alcuna visibilità al dissenso. Così la questura di Bolzano ha
vietato qualsiasi manifestazione, anche lontano dalla cerimonia. Sono stati
"tollerati" alcuni striscioni su di una collinetta a qualche
centinaio di metri dal cantiere. Altri, tra NO TAV trentini e KEIN BBT
sudtirolesi, sono riusciti a mettersi lungo la statale, accerchiati dalla
polizia in tenuta antisommossa (che li ha poi denunciati, stando ai giornali,
per manifestazione non autorizzata). Non solo. Il fatto più grave e inaudito è
che un pullman di una quarantina di altri NO TAV trentini è stato letteralmente
sequestrato all’uscita dell’autostrada di Bressanone e tenuto per tre ore in un
parcheggio, con i manifestanti circondati dagli agenti. Il dirigente della
piazza ha minacciato di far caricare i dimostranti alla sola vista di qualche
bandiera NO TAV/ KEIN BBT (che avrebbe avuto ben poco senso esporre, d’altronde,
essendoci solo la polizia), aggiungendo che la mera presenza di dissidenti,
stante il divieto di manifestare, era di fatto una provocazione. C’erano
blindati dei carabinieri dappertutto. Al pullman non è stato consentito di
riprendere l’autostrada né a Bressanone né a Chiusa, ma solo a Bolzano. I
manifestanti sono stati scortati (un’auto della polizia e un blindato dei
carabinieri davanti, un’auto e due blindati dei carabinieri dietro) fino in
Trentino. Ad ogni ponte sull’autostrada, un’auto della polizia. Il divieto di
manifestare davanti al cantiere era stato notificato la mattina stessa e
nessun’altra manifestazione è stata di fatto consentita. Continue reading

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NO FONDERIA A FONZASO! MANIFESTAZIONE IL 26 APRILE ORE 15:00 E MATERIALE DI PROPAGANDA

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

FOTOCOPIA, ATTACCA, DIFFONDI(clicca qui per la versione b/n per adesivi)

SABATO 26 APRILE
PASSEGGIATA da ARTEN a FONZASO

PARTECIPIAMO TUTTI
INSIEME PER RIAFFERMARE
FONDERIA a FONZASO??
NO GRAZIE!!

ritrovo in piazza ad Arten alle ore 15

info: http://www.pragras.blogspot.com – ariaprotetta@tiscali.it 

 

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dal gazzettino ddel 19/4/08 ed. di Belluno

La Provincia ha avviato il
procedimento nei confronti dell’azienda di Fortogna per l’installazione del
nuovo forno Contro la Metalba scatta la diffida

Reolon: «Dobbiamo tutelare i diritti di tutti, ma la
salute è una priorità». Pison: «Impianto non autorizzato»

Longarone

È stato avviato il
procedimento di diffida nei confronti della Metalba per l’installazione del
forno della capacità di 30 tonnellate in assenza di autorizzazione integrata
ambientale. Lo hanno comunicato ieri il presidente della Provincia, Sergio
Reolon, e l’assessore all’ambiente, Giuseppe Pison, a seguito dell’avvio
procedurale sottoscritto dal dirigente del settore Ambiente e Territorio
dell’amministrazione provinciale, Paolo Centelleghe. Il consiglio provinciale
ha anche approvato la nomina di un consulente esterno che si occuperà del
complesso iter per assumere i provvedimenti del caso che non possano essere
assolutamente impugnabili dall’azienda di Fortogna. Continue reading

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dal gazzettino di Venerdi’ 14/3/08 ed. di Belluno

LONGARONE Il Comitato vuole delle risposte dalla Provincia
relativamente alle rilevazioni delle emissioni in atmosfera e al rumore
registrato nell’area

«Metalba, chiediamo un monitoraggio continuo»

I membri del sodalizio: «Se Palazzo Piloni vuole puntare al
turismo metta da parte gli slogan e avvii azioni concrete a tutela del
territorio»

Longarone

(r.p.) Il
Comitato dei cittadini di
Fortogna vuole delle risposte dalla Provincia e chiede
un monitoraggio continuo delle emissioni in atmosfera. Mentre persiste il
rumore durante il giorno e la notte nei pressi della Metalba e rimangono le
emissioni di fumo e vapore in grande quantità.

«Questo è
quello che continuiamo a sopportare – affermano – nonostante le promesse di
impegno risolutivo da parte del presidente della Provincia e degli altri enti
preposti. Siamo preoccupati. In alcune zone come Feltre, Alpago, Belluno,
l’aria viene continuamente monitorata e i risultati dimostrano che, dall’inizio
del 2008, ad esempio, nel parco Città di Bologna si è registrato già il
tredicesimo sforamento dei limiti di legge e i superamenti, nel corso
dell’anno, non possono essere più di 35. Sono state monitorate zone al centro
delle città, lontane da insediamenti industriali: come mai non viene monitorato
un paese come il nostro schiacciato tra una strada statale, altamente
trafficata, e una fonderia che lavora a ciclo continuo, sette giorni su sette,
giorno e notte? Da anni, inutilmente, chiediamo controlli, non saltuari, ma
continui. Continueremo a lottare per i nostri diritti avvalendoci di un
supporto legale e tecnico perché le leggi vengano fatte rispettare a tutela della
salute delle persone». Continue reading

Posted in Fortogna (metalba) | Comments Off on dal gazzettino di Venerdi’ 14/3/08 ed. di Belluno