CAMPEGGIO ANTIMILITARISTA CONTRO LA BASE DI MATTARELLO

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E`uscito il numero 7 (maggio) di Rompere le Righe

il foglio antimilitarista contro la base di Mattarello e contro la guerra

scarica il pdf romperelerighe7.pdf.pdf

 

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SULLA FONDERIA METALLURGICA (SAPA) DI FELTRE E SUL PROGETTO DI SUO POTENZIAMENTO

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO UN CONTRIBUTO DI UN EX LAVORATORE SAPA, FELTRE

 1) Da quanto emerso sulla stampa ci si è finalmente accorti come una fabbrica di lavorazioni metallurgiche a caldo
in centro città ha, dal 1942 ad oggi, emesso quantità enormi di fumi e
sostanze inquinanti nell’aria senza l’adozione di nessun tipo di filtri
o abbattitori di polveri.
Sostanze pericolose, quantità smisurate di anidride carbonica, diossina, polveri cancerogene quali l’ESACLOROETANO, SOSTANZA TOSSICA MAI DICHIARATA DALL’AZIENDA, in misura di oltre 50 volte i massimi consentiti per legge ed in quantità di OLTRE 500 TONNELLATE in 30 anni!
 
2) La fonderia, che dovrebbe essere spostata di circa 150 metri per
convenienze aziendali, quindi a distanza ridicola ai fini di
salvaguardia ambientale cittadina, sarebbe comunque fuori norma
superando di ben 3 volte il limite imposto dalla legislazione europea
(16 microgrammi per metro cubo anziché 5 come previsto limite massimo).
 
3) La potenzialità, per quanto dichiarato dall’azienda, risulterebbe di
40000 tonnellate/anno, capacità produttiva ben 8 volte superiore alla
disponibilità di sfridi (rottami) interni obbligando quindi l’azienda a reperire sul mercato oltre l’80% dei rottami,
RIDUCENDO DI FATTO FELTRE AD UNA DISCARICA DI ROTTAMI DI DUBBIA
PROVENIENZA PARI A 35000 TON./ANNO, PROVENIENTI DAL RICICLAGGIO DI
METALLI A BASSO COSTO MA ANCHE DI PESSIMA QUALITA’, VERNICIATO,
CONTENENTE IDROCARBURI, OLII E COMPONENTI VARI NON IDENTIFICABILI, CON
AUMENTO NOTEVOLE DEL TRAFFICO PESANTE IN CITTA’.

 
4) All’evidente potenziamento del disastro ambientale a solo scopo di
lucro si aggiungerebbe un SFREGIO PAESAGGISTICO senza precedenti in una
zona di particolare pregio storico e delicata dal punto di vista
ambientale e residenziale, con la costruzione di una struttura alta
come un edificio di 10 piani.
 
5) In realtà meglio amministrate come il comune di Bolzano si procede
in senso inverso investendo in risanamento attraverso la riduzione di
emissioni pericolose e investendo in energie rinnovabili (vedi progetto
Helmut Moroder).
 
6) Questa nuova fonderia porterebbe il consumo di solo metano a OLTRE 5 MILIONI DI MQ ANNUI, PARI AL COMBUSTIBILE USATO IN TUTTO IL COMUNE DI FELTRE,
in un’area che tutti sappiamo essere la più a rischio in Europa per
scarsità di ricambio di aria e con il triste primato di patologie
tumorali.
 
7) La fonderia non ha motivazioni tecnico-produttive di sussistere in
un’azienda produttrice di soli estrusi con un rapporto
produzione/finito di 1,2 ma aveva tale necessità in passato, data la
grande disponibilità di rottami interni puliti prodotti in reparti
quali laminatoio – trafileria – linea pastiglie – dischi ecc., con
rapporti produzione/finito anche superiori a 1,5 con la necessità di
produrre in fonderia vari formati di placche e billette in leghe non
reperibili sul mercato, di alta specializzazione prodotte solo a feltre
e a volte esportate anche all’estero.
 
Mario Gris,
dipendente per 32 anni della Metallurgica feltrina e responsabile per oltre 10 anni della fonderia.

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FELTRE Mario Gris, del comitato esposti all’amianto, invita la cittadinanza a discutere del progetto Sapa: «sulla fonderia si apra un dibattito». L’ex lavoratore: «Possibile l’emissione di ancor più fumi e polveri. Si deve parlarne»

fonte: il gazzettino 17/5/09

«La città si interroghi sull’opportunità o meno di accogliere la nuova
fonderia che è nei progetti della Sapa (ex Metallurgica ed ex Alcoa)
nello stabilimento in pieno centro città». A lanciare l’appello è Mario
Gris, dipendente della storica fabbrica per 32 anni nonché
responsabile, per un decennio, della fonderia esistente. Continue reading

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LA MONSANTO SI ALLARGA NEL BELLUNESE

riceviamo e assolutamente pubblichiamo!

SICURAMENTE L’INVASIONE DI PANNOCCHIE TRANSGENICHE E’ GIA AVVENUTA DA ANNI ANCHE IN QUESTA PROVINCIA, MA APPRENDERE CHE LA FRANKENSTEIN/AGRICOLTURA SI ESPANDE CON LA COLTIVAZIONE DELLA COLZA FRANCAMENTE NON E’ LA PIU’ BELLA DELLE NOTIZIE. IL SEGUENTE ARTICOLO DEL CORRIERE DELLE ALPI CI PRESENTA L’INIZIATIVA DI DUE AGRICOLTORI DI SANTA GIUSTINA COME UNA FELICE SOLUZIONE PER INCREMENTARE I GUADAGNI, TUTELARE L’AMBIENTE, FAR FELICI LE API, PRODURRE BIOCARBURANTE, MANGIME PER LE MUCCHE… CON L’AIUTO DI TECNICI DEKALB, CIOE’ MONSANTO?

DATE UN’OCCHIATA A COSA COMBINA PER IL MONDO (E QUANTE VOLTE E’ STATA CONDANNATA) QUESTA FABBRICA DI MORTE:

La Monsanto è una delle più grandi imprese mondiali dedite alla
manipolazione genetica. Ha gia modificato semi di soia, cotone, mais e
sta progettando la modificazione di patate e grano.Monsanto sperimenta i propri prodotti sugli animali .

E inoltre produce il BGH, un ormone per far crescere più in fretta i
bovini destinati al macello – ritenuto altamente cancerogeno da molti
scienziati – e il POSILAC, un altro ormone che accresce la produzione
di latte nelle mucche. Continue reading

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Le sorti di Colbricon sono sempre in bilico ed il pastrocchio si fa sempre più viscido


Collegamento sulla rotta Colbricon… un bel pastrocchio!!!

Qualche settimana fa ha destato clamore la decisione della SAT di ricorrere alla Corte Europea di Bruxelles… una scelta storica, è stata definita. E mica per  nulla ciò poteva accadere! Oltrepassati certi limiti non ci si può più appellare alla tolleranza.
Un bel gesto, doveroso, sacrosanto, un gesto di amore e coraggio di una Società che, nel cuore di tutti, rappresenta un importante vessillo per chi ama e rispetta la montagna. Prendere una posizione così forte non è stato certo facile, ma la svendita di Colbricon è la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Colbricon è un patrimonio prezioso e di tutti!
Il territorio è un bene comune che è saggio utilizzare in modo intelligente. Modificarlo significa dispendio di energie  e denaro con il rischio di stravolgerne per sempre l’identità. E’ giusto essere cauti.
Purtroppo ci si è accorti che non esistono sigilli che garantiscano i diritti della montagna e il Rispetto dei Valori che rappresenta. Riserve Integrali, aree SIC (Siti di Importanza Comunitaria), ZPS (Zone di Protezione Speciale), Direttive Habitat, Convenzione di Aahrus, VIA… che significano più alfine? Tutte sigle pensate per creare opportuni presupposti alla tutela dei beni ambientali sì, ma ormai sconfitte dalla strabiliante prevaricazione e arroganza politica ed imprenditoriale dei nostri tempi.

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[Tn] Convegno antimilitarista

CONVEGNO ANTIMILITARISTA

 

La guerra è sempre di più il cuore di un mondo senza cuore.

Guerra all’esterno per accaparrarsi le risorse e imporre il controllo geopolitico di intere regioni.

Guerra all’interno per forgiare e difendere una società ogni giorno più precaria, razzista, irregimentata.

Due
forme di guerra che si intrecciano e si condizionano a vicenda, dalla
produzione bellica alla propaganda, dalla presenza dei militari nelle
strade e nelle scuole alla militarizzazione dei cantieri delle Grandi
Opere.

 

Una giornata di analisi e di racconti di esperienze antimilitariste, per chi vuole sabotare la guerra e le sue basi.

 

Sguardi sul militarismo italiano e sul piano NATO 2020 per le metropoli

Interventi dalle lotte:

  • contro la base militare di Mattarello (Trento)

  • contro la base USA Ederle e la nuova base al Dal Molin (Vicenza)

  • contro i cacciabombardieri F-35 a Cameri (Novara)

  • contro un gigantesco poligono militare in Sardegna (Cagliari)

  • contro le basi NATO in Germania (Monaco)

  • contro le basi NATO nella ex Jugoslavia (Lubiana)

  • contro il razzismo di Stato e i militari nelle città (Torino)

SABATO 2 MAGGIO

dalle 15,00

auditorium di via Clarina 2

a TRENTO

per informazioni:

romperelerighe08@gmail.com

assemblea antimilitarista

contro la base di Mattarello

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SIAMO MORTI PER L’AMIANTO, L’AMIANTO UCCIDE

RIPORTIAMO DA INDYMEDIA NORDEST

FELTRE, 16 APRILE, 2 MORTI SUL FIUME:
SIAMO MORTI PER L’AMIANTO, L’AMIANTO UCCIDE
 
DUE CADAVERI, UNO SOTTO IL PONTE DELLE TEZZE E UNO SOTTO IL PONTE DELLA EX-METALLURGICA!!
 
Come una bomba a tempo, l’amianto ha ucciso ed è programmato per
uccidere. Stando alle stime degli pneumologi italiani, ogni anno 4mila
persone vengono stroncate da patologie maligne correlate all’amianto.In
Italia l’amianto è stato messo al bando nel ’92 ma ancora ne esistono
migliaia di tonnellate: se ne stimano 38 milioni e la mappatura
regionale è ben lontana dall’essere realizzata.Tra il 2015 e il 2020,
sono previste in Europa centinaia di migliaia di morti per esposizione.
 
COMBATTERE LA NOCIVITA’!

vedi le altre foto 

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PROIEZIONE DEL VIDEO SULL’AMIANTO: “2018: VERRA’ LA MORTE”

VENERDI 17/4/09 DALLE 20:30 AL L.A.B. DESIR visione del film/documentario

     2018: VERRA’ LA MORTE

L’amianto in corpo. tutti lo sapevano, tranne loro: i lavoratori

    DI GIULIANO BUGANI E SALVO LUCCHESE

INTERVERRANNO GLI AUTORI E MARIO GRIS DEL
COMITATO ESPOSTI AMIANTO EX METALLURGICA FELTRINA, MEMBRO DELLA
CONSULTA NAZ. EX ESPOSTI AMIANTO (SETTORE ALLUMINIO). SEGUIRA’
DIBATTITO.

La scienza era stata precisa: "l’amianto provoca il tumore". Milioni di lavoratori precipiteranno nell’incubo della malattia
nel secondo decennio di questo terzo milennio. La fibra dell’amianto
può restare in incubazione nel corpo anche 40 anni prima di
manifestarsi in tumore. Imprenditori dell’industria privata e dello
stato, dirigenti aziendali, sindacalisti, multinazionali: tutti
sapevano che l’amianto provocava la
morte.                                                       

Perchè la verità è stata taciuta?                                                                                           

Dov’è l’amianto
oggi?                                                                                                                  

Chi rischia oggi la contaminazione?

 

"Anno
2018: verrà la morte", di Giuliano Bugani e Salvo Lucchese, con
fotografie di Massimiliano Valentini, ha ricevuto la Menzione Speciale Festival
Anellodebole 2008, con versione cortometraggio e titolo ‘ L’amianto
in corpo’ , e Primo Premio Pistoia Corto Film Festival 2008.
Selezione Ocurt Napoli XI Edizione 2009, Selezione 15 Edizione
Visioni Italiane 2009, f
inalista Officinemafestival Bologna 2009

 

VEDI ANCHE:

L’ Italia sotto una valanga di amianto

amianto ex area bardin (bl)

 

Il DESIR è a feltre, in via montegrappa 32

http:desir.noblogs.org

 

 

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Buttavano in discarica anche sacche di sangue

Buttavano in discarica anche sacche di sangue

l’Adige 27/03/2009 19:22

saccheTRENTO
– Gli investigatori sapevano cosa cercare. Nelle intercettazioni
ambientali nelle mani degli uomini della forestale c’era un dialogo tra
due ingegneri della Sativa e il responsabile Simone Gosetti nel quale
si parlava di rifiuti ospedalieri rinvenuti in diversi camion
provenienti dalla Lombardia. Quel materiale, smaltito illegalmente, è
venuto alla luce giovedì mentre erano presenti gli uomini della
forestale di Vicenza, il personale dell’Appa e il perito della Procura
Iacucci, un vero esperto in materia. Effettuando le trincee, la pala
dell’escavatore ha portato alla luce una ventina di sacche di sangue,
quindici flebo e altro materiale di scarto ospedaliero. Prodotti in
gran parte integri, anche se qualche sacca è spuntata tra i rifiuti
vuota e la paura è che il liquido organico sia andato disperso.
Tutte le sacche erano state ben occultate. Sopra questi rifiuti
ospedalieri erano stati depositati metri di altro materiale nella
speranza che sparissero definitivamente. Dalle intercettazione è emerso
che questo materiale è arrivato dalla Lombardia, ma è difficile capire
l’ospedale esatto di provenienza in quanto le etichette esterne sono
completamente disintegrate. Le uniche certezze arrivano da un’etichetta
interna che indica il contenuto (sangue umano), la quantità (350
millilitri) e la data di scadenza (1984). Le intercettazioni in mano
agli agenti della forestale risalgono all’ottobre scorso: e quindi
presumibilmente è quello il periodo di arrivo del materiale e di
occultamento da parte degli operai, ai quali sarebbe stato raccomandato
di sotterrare tutto. I prodotti, infatti, sono stati trovati sotto
anche tre metri di materiale. Giovedì, appena avuto la certezza che si
trattava di sangue, le sacche sono state posizionate in un luogo
protetto e ieri sono state trasferite con mezzi di protezione adeguata.
Ora il materiale, posto sotto sequestro, verrà analizzato, così come
verranno analizzati anche gli altri 15 campioni già aperti presso il
laboratorio dell’Appa. (Articolo completo sull’Adige cartaceo)
 
Patrizia Todesco

 

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AREA ALTANON DI FELTRE: COLA CEMENTO, COLA

Sulle pagine dei quotidiani locali oggi viene dato ampio risalto alla simulazione (per ora…) al computer dell’allucinante piano di cementificazione totale previsto per la città di feltre, 50000 metri cubi, quasi tutti appartamenti A FRONTE DEI PIU DI 1000 ATTUALMENTE SFITTI NEL TERRITORIO COMUNALE!

L’AREA ALTANON COME E’ OGGI…

LA (PER ORA) SIMULAZIONE DEI 13 (!!) CUBI SOVIETICI DI CEMENTO.

CLICCA QUI, LEGGI ANCHE GLI ALTRI ARTICOLI

L’architetto Gianfranco Grossi, studiati i dati del master plan
dell’inglese David Chipperfield, ha preparato una simulazione destinata
a far discutere

Nuovo Altanon, colata di cemento sul panorama

I tredici edifici previsti, secondo l’elaborato, daranno vita a una fila di palazzi che nasconderà centro storico e Vette

Il Gazzettino, Mercoledì 11 Marzo 2009, Feltre
      Altanon ancora sotto la lente. Quella delle polemiche.
     
Se la prima palazzina della "Roggia dei mulini" ha creato la tempesta,
l’ultimo piano approvato, quello disegnato sulla falsariga del master
plan creato dall’architetto inglese David Chipperfield, darà vita ad un
tornado. Distruttivo come "Katrina".
      Il "condominio" davanti
alla stazione ferroviaria è stato contestato per aver ostruito i coni
visuali della cittadella con tutte le successive conseguenze, in primis
l’imposizione del Vincolo paesaggistico e ambientale.
      Le nuove strutture daranno fuoco alle polveri.
     
A solleticare l’interesse dei cittadini è arrivata ora l’elaborazione
grafico digitale dell’architetto Gianfranco Grossi. Una simulazione
realizzata tenendo conto con precisione, delle altezze e delle cubature
indicate dal progetto che, di fatto, dimostra come lungo viale Monte
Grappa, i corpi di fabbrica che sorgeranno, daranno vita ad una cortina
di cemento.
      Una barriera fatta di condominii che andrà a
vanificare in maniera "pesante" i coni visuali sia legati al centro
storico che alla catena della Vette feltrine.
      «Spesso – scrive
l’architetto Grossi – le questioni urbanistiche rischiano di diventare
sterili numeri e codici che escludono la popolazione dal dibattito
urbano. Questa autoreferenzialità dei tecnici con gli amministratori
può diventare terreno di coltura di "infezioni urbane croniche"».
     
Lo scopo di Grossi «è di rendere visibile la qualità e la quantità di
questo intervento prima che sia realizzato. Ho calato il progetto
esattamente come è presentato dalle tavole scaricabili dal sito del
Comune di Feltre. Si prevede la realizzazione di 13 edifici di cui 4 a
solo piano terra (4 metri di altezza), 3 con piano terra e altri due
(10 metri), 3 con piano terra e tre piani (15 metri), 2 piano terra più
altri 4 (18 metri) e uno a destinazione pubblica (caratteristiche
indefinite)».
      A far drizzare i capelli a Grossi è «il
prospetto su viale Monte Grappa … interessante sia per il rapporto
con la città antica che per la valutazione dei coni visivi e la
tipologia degli edifici.
      Alessandro Tibolla

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