E`uscito il numero 10 di Rompere le Righe
il foglio antimilitarista contro la base di Mattarello e contro la guerra clicca sull’immagine per scaricarlo
E`uscito il numero 10 di Rompere le Righe
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APPROFONDIMENTO SUI
DISASTRI DEL CICLO DELL’ALLUMINIO SCRITTO GUARDANDO ALLA MEGA
FONDERIA “SAPA” SITA IN CENTRO A FELTRE (bl).
A CURA DI STAMPERIA DESIDERIO
lo scarichi cliccando qui o da http://desir.noblogs.org o lo trovi al desir di feltre in formato de carta.
per contatti stamperiadesiderio@stronzi.org
L’alluminio è un elemento paradigmatico del mondo in cui viviamo e della sua logica produci-consuma-crepa.
Basti pensare che serve per produrre un’enorme quantità di merce, 30% della quale è materiale militare.
Fattore scatenante di questi ragionamenti è la notizia dell’ampliamento della fonderia Sapa/Alcoa di Feltre, che da decine di anni produce alluminio in pieno centro cittadino, col relativo aumento di conseguenze nocive.
Il fatto ha provocato una reazione embrionale: diverse polemiche e qualche tipo di protesta, che tuttavia sono andate a sbattere sul muro di gomma delle istituzioni grazie anche alla “brillante” dialettica dei rappresentanti della multinazionale (a proposito di miracolosi filtri
di ultima generazione), nonché dal ritornello sindacale sulla crisi e sulla necessità, tumori o non tumori, di preservare i posti di lavoro…
Scopo di questo opuscolo è contribuire alla crescita di un’opposizione (realmente efficace) a questo triste sviluppo mascherato da ineluttabile progresso: non siamo degli esperti ma persone che vogliono rendersi conto di quello che ci capita addosso e agire di conseguenza.
In effetti degli “esperti” si può fare quasi sempre a meno: non serve dimostrare scientificamente che una fonderia emette diossine se, semplicemente, respiriamo aria schifosa. E poi gli avvelenatori avranno specialisti sempre più bravi e preparati dei nostri…
PER VEDERE ALTRE IMMAGINI COME QUESTE CERCATE IN INTERNET, ad esempio: ” ELICOTTERO + VALDOBBIADENE”…
dal corriere veneto del 11/8/10
Una denuncia che fino ad ora è stata sottoscritta da quasi duemila cittadini, che si dicono preoccupati anche per «l’interazione tra i veleni dei vigneti ed i farmaci che molte persone sono costrette ad assumere quotidianamente per problemi di salute – spiega l’ingegner Luciano Bortolamiol di Vidor, tra i promotori dell’iniziativa -. Si rischia di sottoporre la popolazione ad una miscela esplosiva di farmaci e veleni. In tutte le schede di sicurezza, si raccomanda di tenere le sostanze lontano dalla portata dai bambini e di irrorare il prodotto usando tuta, maschera ed occhiali. Ma cosa accade ai bimbi che giocano nel cortile di casa o, peggio ancora, nel giardino della scuola elementare di Bigolino o di Vidor, quando passa il “palombaro” con il trattore e la nube di veleni?». Sulla questione ilWwfriporta che nel 2009 le patologie neoplastiche maligne, nei Comuni dell’Usl 7, hanno sfiorato i 10 mila casi e che i tumori maligni sono la prima causa di morte negli adulti tra i 25 e 64 anni, nonché tra i bambini tra gli 1 e i 4 anni. Dati che allarmano anche gli amministratori pubblici, tant’è che Albino Cordiali, sindaco di Vidor, dice: «Non passa giorno senza che dei cittadini si rivolgano al Comune per chiedere aiuto. Purtroppo spesso manca il buonsenso, ci sono produttori che irrorano quantità superiori al necessario pensando solo al profitto. Se poi l’operazione è compiuta con l’elicottero allora è impossibile sfuggire alle sostanze. Insieme ai 15 Comuni del Prosecco Docg stiamo studiando un regolamento ma le pressioni sono tante, gli agricoltori sono irremovibili e le multinazionali che producono i pesticidi sono dei colossi: temo che la situazione sia destinata solo a peggiorare. Noi amministratori pubblici assistiamo impotenti al deteriorasi della salute pubblica».
Ingrid Feltrin
I 92.000 documenti segreti sulle atrocità e gli abusi della guerra
americana (e italiana…) in Afghanistan, dal 2004 al 2009, rivelati dal sito web
WikiLeaks (contemporaneamente con il quotidiano statunitense The New York times, il britannico The Guardian e il settimanale tedesco der Spiegel). La raccapricciante realtà quotidiana della guerra, fatta di «incidenti», fuoco amico, guerra sporca degli squadroni della morte e dei contractors, massacri compiuti dai «droni», gli aerei senza pilota teleguidati da una base in Nevada contro presunti taleban, che uccidono quotidianamente decine e decine di bambini, uomini e donne!
In occidente dove prevale l’ipocrita ignoranza che induce anche in
Italia a rifinanziare la missione (ovvero la guerra) in Afghanistan, si fa finta di niente, anzi si osannano e ringraziano i soldati che partono e che tornano, gente che va ad uccidere (perchè di questo si tratta) e che spesso viene uccisa per gli interessi dei padroni del mondo, da una parte, dall’altra perchè la guerra è un elemento strutturale di questo mondo, un meccanismo in cui sono in gioco interessi enormi, commesse alle industrie della guerra, petrolio, materie prime, un sistema tentacolare che si insinua nelle vite di tutti noi.
da l’adige del 11/7/10
LAVIS – Il Comitato Lavisano «No Tav» inizia a muoversi su tutto il
territorio. Nato nel marzo del 2010, il Comitato si trova tutti i
giovedì sera presso il parco dell’ex panificio comunale in Piazza Loreto
per divulgare le informazioni inerenti al progetto dell’Alta Velocità
in Europa, in Italia e soprattutto in Trentino.
Il Comitato Lavisano precisa che «non vuole dare dei pareri
tecnici, ma proporre delle alternative a carattere politico, perché i
soldi previsti per la Tav del Brennero potrebbero essere spesi per il
potenziamento dei trasporti pubblici già esistenti. L’attuale ferrovia
del Brennero» spiegano i rappresentanti del Comitato «è sfruttata
solamente al 30%. Questo dato dimostra la poca volontà ad investire
sulle strutture già esistenti». Da settembre, in collaborazione con gli
altri comitati del Trentino, il gruppo di Lavis inizierà ad organizzare
delle serate per informare la popolazione.
Sono 11 i giovani bellunesi impegnati in questi giorni nella «mini naja», l’iniziativa del Ministero della Difesa avviata lo scorso anno (furono 145 balilla selezionati, tra i 18 e i 30 anni) e ripetuta quest’anno. Per tre settimane indosseranno la mimetica, provando un «assaggio» di vita militare a San Candido, al 6. Reggimento Alpini, e ad Aosta, al Centro addestramento alpino. Intanto, è di queste ore la conferma che a settembre ci sarà il terzo stage formativo dopo quello del 2009 e quello di queste settimane. Ed è molto probabile che, per quanto riguarda le Truppe Alpine, la sede prescelta sia la caserma «Salsa» di Belluno.
VEDI ANCHE: I MILITARI A SCUOLA, IL CASO DI LECCO e del Training Day. Come l’esercito tenta di adescare giovani all’interno delle scuole. Dossier a cura di Compagni/e di Lecco,
dal corriere degli alpini 14 luglio 2010
PEDAVENA (bl). Cascate e salti d’acqua, schiuma, vapori e schizzi. Lo
scroscio del Colmeda fa da sottofondo ad una stagione di trionfo
per l’ecosistema della val di Faont. Da quando un mese fa l’Acsm ha
spento gli interruttori della centrale idroelettrica per
ammodernare gli impianti, e smontato le prese di captazione dell’acqua,
restituendo al torrente la sua portata naturale, l’intera vallata
ha cominciato un viaggio indietro nel tempo. Mai a luglio il Colmeda
era stato così pieno, mai il clima nei boschi intorno così fresco.
Mai la natura intorno così rigogliosa. E’ qui che sindaci e
amministratori della Pedemontana dovrebbero fare una passeggiata, oggi e
magari anche fra due mesi, per riflettere sul progetto della
nuova centrale di Busche. Risalire il fiume, fino alla sorgente, per
rendersi conto di qual è la differenza fra un torrente vivo e uno
in agonia, mantenuto in vita con un deflusso minimo vitale che
garantisce a malapena quello che da queste parti chiamano «effetto sassi
umidi». Che si tratti di un prodigio passeggero, di un miracolo
destinato a svanire in fretta, lo annunciano le nuove condotte
dell’Acsm, posteggiate ordinatamente davanti alla centrale. Sono
tubi del diametro di sessanta centimetri, quindici in più di quelli
vecchi, frettolosamente smontati e ancora più rapidamente portati
via dalla valle, qualche giorno fa. Il lavoro di rimozione delle
vecchie tubazioni non è stato indolore per quest’area protetta, che è
zona di protezione speciale. I mezzi di Acsm hanno puntato dritto
all’obiettivo, risalendo e spianando pareti, tagliando alberi,
trascinando i tronchi e i tubi fino alle strade. Continue reading
Tra ipersfruttamento dei fiumi, nucleare e centrali varie sembra che la voracita di questo sistema energivoro non abbia limiti. A questo proposito ecco una segnalazione su una questione che ci era sfuggita (confessiamo che è molto dura stare dietro a tutte le nocività che spuntano qua e la come i funghi… tossici):
come ci viene fatto notare pensiamo anche noi che la produzione di un
milione e mezzo di euro di corrente elettrica da biogas possa incidere
notevolemente
sull’inquinamento della Val belluna… per favore nessuno parli di filtri di nuova generazione, che la questione è troppo seria per fare ironia!
CON LA PARTECIPAZIONE DEL MINISTRO DI GUERRA LA RU-SS-A
Avrà inizio domani nella sempre più militarizzata provincia di Belluno l’esercitazione denominata
"Falzarego 2010", che vedrà coinvolti circa 300 alpini con 41 istruttori
al termine dei corsi organizzati dal Centro Addestramento Alpino, dalle
Brigate alpine Julia e Taurinense e dal 4° Reggimento Alpini
Paracadutisti.
Nel quadro dell’esercitazione, dicono i guerrafondai, «verrà anche
svolto un atto tattico con l’impiego di una compagnia alpini,
elicotteri, tra cui anche i moderni NH-90, e truppe per operazioni
speciali quali i "Rangers" del 4° Reggimento Alpini Paracadutisti»…
L’ESERCITAZIONE E’ APERTA E I MILITI INVITANO FAMIGLIE E TURISTI AD ASSISTERVI (NO, NON E’ UNO SCHERZO): NON DIMENTICATE DI PORTARE ELMETTI E PANINI!
leggi l’articolo del corriere degli alpini clicca qui
per il dossier antimilitarista clicca qui
No alla costruzione nel territorio di Conegliano-Valdobbiadene di una
pericolosa centrale di incenerimento (meglio dire
TermoCancroValorizzazione) per produrre energia con le pericolose
biomasse viticole che contengono pesticidi in quantità.
Biomasse, nasce un consorzio di imprese e i tralci delle potature
diventano energia
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